Oggi in Cristo

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Interesse sincero

January 31, 2013





Anani, un mio fratello, e alcuni altri uomini arrivarono da Giuda. Io li interrogai riguardo ai Giudei scampati, superstiti della deportazione, e riguardo a Gerusalemme. E quelli mi risposero: «I superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in gran miseria e nell’umiliazione; le mura di Gerusalemme restano in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco». Quando udii queste parole, mi misi seduto, piansi, e per molti giorni fui in grande tristezza. Digiunai e pregai davanti al Dio del cielo.

(Neemia 1:2-4 – LA BIBBIA)

“Come va?” Quante volte abbiamo fatto questa domanda, senza essere  interessati ad ascoltare la risposta, vero?


Siamo talmente abituati a chiederlo che continuiamo a farlo per abitudine, aspettandoci la solita risposta: “tutto ok, e tu?”


Ma cosa accade quando chi ci sta davanti ha veramente qualcosa che non va? Cosa accade quando potrebbe avere bisogno del nostro aiuto? Se avevamo fatto la domanda senza nessuna intenzione di ascoltare la risposta, potrebbe essere imbarazzante…


A volte, a mia vergogna, devo dire che mi è accaduto e mi sono reso conto di quanto sia facile essere ipocriti ed egoisti.


Da questi primi versi del libro di Neemia, ho molto da imparare.


Nehemia era coppiere del re Artaserse e viveva nel castello di Susa. Era quindi una persona che si era distinta per la sua integrità, conquistandosi la fiducia del re. Aveva una posizione invidiabile tra coloro che vivevano in esilio.


A partire dall’editto di Ciro nel 538 a.c., molti Ebrei erano tornati a Gerusalemme e ora, diverse decine di anni dopo, Neemia era desideroso di sapere come andassero le cose.


Quando arrivarono alcuni uomini da Giuda, tra cui suo fratello Anani, egli li interrogò sulla situazione del suo popolo e di Gerusalemme. Ma non lo fece solo per curiosità o tanto per fare conversazione, come a volte capita…


Egli ascoltò bene la risposta. e quando venne a sapere che i suoi fratelli vievano nella miseria, le mura di Gerusalemme restavano in rovina e le sue porte erano consumate dal fuoco, non rimase indifferente. Si rese conto che era anche un suo problema.


Neemia  non era egoista. Egli amava il Signore e il suo popolo ed era sinceramente interessato a sapere come andassero le cose ai suoi fratelli rientrati in patria. Se le cose andavano male per loro, allora andavano male anche per lui… Per questo pianse, e per molti giorni fu in grande tristezza, digiunando e pregando.


Neemia fu utilizzato da Dio per fare grandi cose, in particolare proprio per ricostruire le mura di Gerusalemme, ma il punto di partenza fu un sincero interesse nei confronti degli altri, nei confronti del suo popolo.


Gli uomini che hanno servito Dio con fedeltà, sono sempre stati uomini che si sono distinti per il loro sincero interesse nei confronti degli altri. Come Neemia, sono persone che cercano il bene della collettività, non esitando a sacrificare il proprio interesse per il bene comune. Vi ricordate di Mosè? Avrebbe potuto salvare la sua vita lasciando che Dio distruggesse il resto del popolo (Es 32:9-14), ma il suo amore per il Signore si manifestava proprio nel suo amore per il popolo.


Il Signore non si serve di persone egoiste, ma di persone che si interessano sinceramente degli altri. Devo ricordarmelo la prossima volta che chiederò informazioni a qualcuno sul suo stato, preparandomi ad ascoltare bene la risposta. Potrei scoprire che ci sono delle mura in rovina e che l’altro ha bisogno che io gli dia una mano a ricostruire.


L'articolo Interesse sincero di Omar Stroppiana è stato pubblicato su Oggi in Cristo.