Oggi in Cristo

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Non ti arrendere!

February 14, 2013


 Quando Samballat, il Coronita, e Tobia, il servo ammonita, furono informati del mio arrivo, furono molto contrariati dalla venuta di un uomo che cercava il bene dei figli di Israele. (Neemia 2:10 - La Bibbia )

Ma quando Samballat, il Coronita, e Tobia, il servo ammonita, e Ghesem, l’Arabo, lo seppero, si fecero beffe di noi, e ci disprezzarono dicendo: «Che cosa state facendo? Volete forse ribellarvi al re?»  Allora risposi loro: «Il Dio del cielo ci farà ottenere successo. Noi, suoi servi, ci alzeremo e costruiremo: ma voi non avete né parte né diritto né memoria a Gerusalemme». (Neemia 2:19-20 - La Bibbia )


Quando Samballat udì che noi costruivamo le mura, si adirò, s’indignò moltissimo, si fece beffe dei Giudei, e disse in presenza dei suoi fratelli e dei soldati di Samaria: «Che fanno questi Giudei indeboliti? Li lasceremo fare? Offriranno sacrifici? Finiranno in un giorno? Faranno forse rivivere delle pietre sepolte sotto mucchi di polvere e consumate dal fuoco?» Tobia l’Ammonita, che gli stava accanto, disse: «Costruiscano pure! Se una volpe ci salta sopra, farà crollare il loro muro di pietra!» (Neemia 4:1-3 - La Bibbia)


Ma quando Samballat, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdodei udirono che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva, e che le brecce cominciavano a chiudersi, si indignarono moltissimo, e tutti quanti assieme si accordarono di venire ad attaccare Gerusalemme e a crearvi del disordine. Allora noi pregammo il nostro Dio e mettemmo delle sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi. (Neemia 4:7-9 - La Bibbia)


Quando Samballat, Tobia e Ghesem, l’Arabo, e gli altri nostri nemici ebbero udito che avevo ricostruito le mura e che non c’era più rimasta nessuna breccia, sebbene allora non avessi ancora messo i battenti alle porte, Samballat e Ghesem mi mandarono a dire: «Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono». Essi volevano farmi del male. (Neemia 6:1-2 - La Bibbia)


In quei giorni, anche dei notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia, e ne ricevevano da Tobia, poiché molti in Giuda gli erano legati per giuramento perché egli era genero di Secania figlio di Ara, e Iocanan, suo figlio, aveva sposato la figlia di Mesullam, figlio di Berechia. Essi dicevano bene di lui perfino in mia presenza, e gli riferivano le mie parole. E Tobia mandava lettere per impaurirmi. (Neemia 6:17-19 - La Bibbia) 



Leggendo tutti questi versi,  si può osservare che l’opposizione che oggi Israele trova nel suo lavoro di ricostruzione,  non è cosa nuova.


Anche Neemia, fin dal primo momento che è arrivato in Gerusalemme, ha trovato una dura opposizione da parte di nemici che volevano impedire la ricostruzione delle mura.


Come abbiamo letto, i nemici, tra cui spiccano Tobia e Samballat, furono subito contrariati dalla sua venuta, cercarono subito di scoraggiarlo quando i lavori stavano per cominciare, cercarono di mettere in ridicolo il lavoro mentre il lavoro procedeva, minacciarono di attaccare per creare disordine e scoraggiamento quando videro che l’opera procedeva, cercarono di trovare una occasione per fare del male a Neemia quando ormai le mura erano quasi ultimate e continuarono ad intimidirlo anche grazie ad alcune persone influenti in Giuda che erano legate a questi nemici.


Se ci mettiamo un attimo nei panni di Neemia, ci rendiamo conto che fu davvero difficile resistere a tutta questa opposizione. Tuttavia, Neemia non si fece intimorire perché sapeva che Dio era dalla sua parte. “Sarà il Dio stesso del cielo a darci buon successo. Noi suoi servi, ci metteremo a costruire, ma per voi non ci sarà né parte né diritto in Gerusalemme.”


Di fronte alle prese in giro, continuò ad andare avanti appellandosi a Dio: “Ascolta, o Dio nostro, come siamo disprezzati! Fa’che i loro oltraggi ricadano sul loro capo” (Ne 4:4).


Di fronte alle minaccie di attacco, non si spaventò, ma prego il Signore e organizzò la resistenza. (Ne 4:9)


Di fronte ai tentativi di intimidazione osservò: “Tutta quella gente voleva impaurirci e diceva:’Perderanno il coraggio e il lavoro non si farà più’. Ma ora, o Dio, fortificami!” (Ne 6:9)


In tutti i casi Neemia reagì sempre con due ingredienti: preghiera e azione.


Quando siamo impegnati in un’attività che sappiamo essere giusta, guidata da Dio, può capitare di ricevere opposizione da parte di qualcuno.  L”opposizione potrà essere da parte di nemici esterni ma anche da persone più vicine a noi  (vedi i notabili di Giuda nei confronti di Neemia…)


Di fronte all’opposizione dobbiamo  pregare e, nel frattempo, continuare a lavorare.


Non dobbiamo lasciare che l’opposizione ci immobilizzi. Dobbiamo affrontare i problemi senza fermare il lavoro.


Se stai facendo qualcosa di buono, utile, e costruttivo e sai che il Signore è con te, non lasciarti scoraggiare dai vari Tobia e Samballat che ti circondano. Non ti arrendere! Confida nel Signore e vai avanti.


L'articolo Non ti arrendere! di Omar Stroppiana è stato pubblicato su Oggi in Cristo.