Oggi in Cristo

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Sono davvero beati i poveri in spirito?

January 15, 2013
Podcast

Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.
 (Matteo 5:3 – LA BIBBIA) 
L’orgoglio abbassa l’uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria. 
(Proverbi 29:23 – LA BIBBIA)
dice il SIGNORE “Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola.”
(Isaia 66:2 – La BIBBIA) 



Questi versi sono oggetto di derisione da parte dell’uomo moderno. D’altra parte, siamo immersi in un’epoca che appartiene all’uomo che non deve chiedere mai, a quello che si è fatto da solo, a quello che sa affermare sé stesso anche a scapito degli altri. Come si fa, in un mondo di questo genere, a proclamare ancora che sono beati i poveri in spirito?


Per molti, l’immagine del povero in spirito è quasi negativa. Viene immaginato come una persona rinunciataria, destinata a non emergere, che non ha le risorse necessarie per farsi valere in un mondo sempre più competitivo. È proprio un “poverello” che non ha capito niente della vita.


Ciò che dispiace di più è vedere che anche le società occidentali, in cui il cristianesimo, sulla carta, dovrebbe essere molto radicato sono quelle in cui l’umiltà viene calpestata e considerata una cosa da perdenti.


E, cosa ancora più triste, spesso sono coloro che si dicono cristiani ad essere i più arrivisti, i più pieni di sé, quelli che sgomitando a destra e sinistra si fanno un posto nell’olimpo della società o , peggio ancora, in quella che dovrebbe essere la chiesa…


Eppure il regno dei cieli è stato promesso proprio a quelli che sono poveri in spirito, ovvero a coloro che hanno uno spirito umile che gli permette ancora di essere afflitto per il proprio peccato, di tremare all’ascolto della parola di Dio, di riconoscere il bisogno dell’aiuto di Dio nella propria vita anche nei più piccoli dettagli. Su questo genere di persone  Dio ha promesso di posare il proprio sguardo.


Credetemi, mi vengono le lacrime agli occhi mentre scrivo queste righe, perché Gesù aveva promesso che saremmo stati maltrattati dal mondo incredulo ma la cosa dura da accettare è che oggi si viene derisi anche all’interno dello stesso cristianesimo se si propongono certi valori. Pare che siano in pochi a credere che siano davvero beati i poveri in spirito.


Si parla di leadership, di guide forti, di programmi, di idee nuove… Ma ditemi dov’è finita la dipendenza da Dio e la sua guida? A chi interessa ancora se ciò che stiamo facendo davvero trova riscontro nella sua parola?  A chi importa se le cosiddette guide spirituali stanno fallendo miseramente in ogni ambito della loro vita, spesso arricchendosi alle spalle di altri, rovinando le proprie famiglie ed essendo di scandalo ad un gran numero di persone? A chi importa ancora consumare le ginocchia in preghiera invece di basarsi sul marketing per fare crescere le “chiese”?


L’unica strada per avere un rapporto con Dio secondo la sua volontà è l’umiltà di spirito. Temo che tutta l’arroganza che pervade il cristianesimo moderno sia solo un fumo maleodorante alle narici del nostro Signore.


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